La sicurezza sul lavoro è una priorità fondamentale per le aziende, ma esistono ancora importanti lacune da colmare, soprattutto in relazione alla gestione delle sostanze chimiche come gli oli lubrorefrigeranti. Per questo motivo abbiamo deciso di condurre, in collaborazione con Brain on Strategy, uno studio al fine di esplorare il livello di consapevolezza e le percezioni dei lavoratori sui rischi chimici e le misure di sicurezza adottate nelle loro aziende.

Di seguito analizziamo i risultati dell’indagine e approfondiamo il ruolo strategico degli oli lubrorefrigeranti, essenziali nei processi industriali, ma spesso gestiti in maniera inadeguata.

I lavoratori e la percezione dei rischi sulla sicurezza legati agli oli lubrorefrigeranti

L’indagine ha coinvolto oltre 1000 lavoratori, tra personale operativo e dirigenti, per valutare il livello di consapevolezza sui rischi chimici. I dati hanno rivelato che solo il 24,6% dei lavoratori si considera “molto informato”, mentre il 48,6% dichiara di essere “abbastanza informato”. Ciò suggerisce la necessità di una formazione più approfondita, soprattutto per quanto riguarda sostanze come gli oli lubrorefrigeranti, la cui manipolazione scorretta può causare problemi di salute significativi, tra cui irritazioni cutanee e patologie respiratorie.

 

Inoltre, è emerso che:

 

  • Solo il 10,3% dei lavoratori ha una conoscenza completa dei rischi specifici legati agli oli lubrorefrigeranti
  • Il 22% delle aziende effettua controlli regolari sulle emulsioni, dato che sale al 30% nel settore metalmeccanico, ma rimane insufficiente
  • I lavoratori del settore manifatturiero percepiscono una maggiore frequenza nei controlli, con un 45% che considera le verifiche costanti

Sicurezza sul lavoro e nella gestione degli oli lubrorefrigeranti: un gap tra Nord e Sud Italia

Un aspetto rilevante emerso dall’indagine riguarda le disparità territoriali nella gestione della sicurezza sul lavoro. In particolare, i risultati mostrano che:

 

  • Il Centro Italia e la Sardegna registrano i livelli più alti di consapevolezza sui rischi chimici, con un +15% rispetto alla media nazionale
  • Il Nord-Ovest segue con un +10%, mentre il Nord-Est si attesta al 12% sotto la media
  • Il Sud Italia presenta la situazione più critica, con una consapevolezza inferiore del 20% rispetto alla media nazionale

 

Questi dati evidenziano una necessità urgente di investimenti e formazione mirata nelle regioni meridionali, dove le carenze possono mettere a rischio la salute dei lavoratori e la produttività aziendale.

Il ruolo del settore chimico e metalmeccanico nella sicurezza degli oli lubrorefrigeranti

Non tutti i settori industriali si comportano allo stesso modo in termini di consapevolezza e gestione dei rischi legati agli oli lubrorefrigeranti. L’indagine ha evidenziato performance differenziate:

 

  • Il settore chimico si conferma tra i più virtuosi, con livelli di consapevolezza superiori del 18% alla media nazionale
  • Il settore metalmeccanico segue con un +15%, mostrando un’attenzione significativa alla gestione delle sostanze chimiche e ai controlli sulle emulsioni

 

Questi settori dimostrano che un approccio strutturato e continuo può fare la differenza nella prevenzione dei rischi e nella sicurezza dei lavoratori.

 

Investimenti aziendali in sicurezza: aspettative e realtà

Uno dei punti critici emersi riguarda il divario tra la percezione dei lavoratori e gli investimenti effettivi delle aziende nella sicurezza sul lavoro. Solo il 20,3% dei lavoratori giudica gli investimenti “molto adeguati”, mentre il 36,5% li considera “abbastanza sufficienti”.

 

Un dato ancora più preoccupante è che solo il 21,5% dei lavoratori riceve aggiornamenti regolari sui protocolli di sicurezza. Per gli oli lubrorefrigeranti, ciò significa che molte aziende non stanno garantendo la corretta gestione delle emulsioni e l’adeguata formazione tecnica per prevenire incidenti.

Formazione e supporto tecnico sugli oli lubrorefrigeranti: una strada da percorrere

Sebbene il 40,8% dei lavoratori riconosca un supporto tecnico regolare da parte dei fornitori, emerge l’esigenza di un approccio più strutturato. In particolare:

 

  • Nel settore chimico, il 40% dei lavoratori riceve formazione occasionalmente, un dato inferiore del 10% rispetto alla media nazionale
  • Tuttavia, gli aggiornamenti sui protocolli di sicurezza in questo settore risultano più frequenti, con un +8% sopra la media nazionale

 

Questi risultati richiedono interventi tempestivi per colmare le lacune e garantire una gestione sicura degli oli lubrorefrigeranti, prevenendo rischi come il deterioramento delle emulsioni e la proliferazione batterica.

 

Conclusioni e prospettive future

 

L’indagine ha evidenziato l’urgenza di creare una cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro. Gli oli lubrorefrigeranti e i lubrificanti industriali, pur essendo fondamentali nei processi produttivi, richiedono una gestione più attenta e consapevole.

 

Un approccio strutturato, basato su:

 

  • Programmi di formazione continua,
  • Sistemi di monitoraggio rigorosi
  • Consulenze specializzate

 

può ridurre i rischi per la salute dei lavoratori e migliorare l’efficienza dei processi industriali. Solo così sarà possibile colmare le lacune attuali e garantire standard di sicurezza eccellenti in tutti i settori produttivi.